sabato 21 settembre 2013

Ansia


DEFINIZIONE
Ogni tentativo di definire la natura e il significato dell'ansia deve cominciare con l'affermare che essa è un fenomeno naturale che l'individuo sperimenta in molte situazioni della propria esistenza e anche nella propria quotidianità. Ma esiste anche un'ansia patologica che può caratterizzare l'esistenza di un individuo in alcuni momenti della propria vita. E' quindi importante stabilire i confini tra ansia normale e ansia patologica.
L'ansia normale è uno stato di tensione sia fisica che psicologica che comporta un'attivazione generalizzata di tutte le risorse dell'individuo, consentendo così l'attuazione di iniziative e comportamenti utili all'adattamento. Essa è diretta contro uno stimolo realmente esistente, spesso ben definito e rappresentato da condizioni difficili ed inusuali. L'ansia è invece patologica quando disturba in maniera più o meno notevole il funzionamento psichico, determinando una limitazione delle capacità di adattamento dell'individuo. È caratterizzata da uno stato di confusione e d'incertezza rispetto al futuro, con prevalenza di sentimenti spiacevoli; a volte può riguardare specifici oggetti ed eventi altre volte è vaga, cioè senza una precisa causa riconoscibile; può riferirsi ad un futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani. L'ansia patologica a volte può raggiungere un'intensità tale da provocare una sofferenza insopportabile, un senso di pericolo imminente da determinare comportamenti di difesa che limitano l'esistenza, come l'evitamento delle situazioni ritenute potenzialmente pericolose o di controllo attraverso la messa in atto di rituali di vario tipo. L'ansia patologica si ritrova, oltre che come un disturbo a sé stante, come ad esempio negli stati prenevrotici e nevrotici, anche in quasi tutte le malattie psichiatriche: demenze, schizofrenia, depressione e mania, disturbi di personalità, sessuali e dell'adattamento.

SINTOMATOLOGIA
I sintomi dello stato ansiogeno sono da ricondurre prevalentemente al sistema nervoso autonomo, cioè quello che non è sotto il controllo della persona (simpatico e parasimpatico) e che vengono definiti disturbi neurovegetativi. 
Tali sintomi neurovegetativi possono riguardare:
manifestazioni psicomotorie (irrequietezza, tensione fisica, tremori, vertigini, svenimento imminente (lipotimia), immotivata reazione d'allarme;
manifestazioni psicologiche (indebolimento dell'attenzione, scarsa capacità di concentrazione, disturbi nella capacità di giudizio, preoccupazioni eccessive per questioni secondarie, tendenza al catastrofismo, sensazione di perdita della propria personalità (depersonalizzazione) e di perdita del senso della realtà circostante (derealizzazione), disturbi della memoria, disturbi del sonno;
manifestazioni fisiologiche (palpitazioni, senso di oppressione, difficoltà di respirazione (dispnea), respirazione accelerata (iperpnea), aumentata sudorazione, formicolio in parti del corpo, vampate di calore o di freddo, difficoltà alla deglutizione, sensazione di "nodo in gola", bocca secca, battito cardiaco accelerato o non regolare (aritmico), debolezza e facile stancabilità (soprattutto agli arti inferiori), alterazioni vasomotorie, cefalee, disturbi visivi e/o uditivi, minzione frequente, diarrea, disturbi nella funzione sessuale;
manifestazioni emotive (irritabilità, inquietudine, apprensione, ipervigilanza, repentini cambiamenti nel comportamento, reazioni di evitamento, depressione, umore nero, senso di paura e di pericolo imminente, paura di morire o di perdere il controllo o di impazzire, incapacità di rilassarsi, difficoltà relazionali in ambito familiare e sociale.
Varie sono le teorie che riguardano l'insorgere dell'ansia patologica, esse possono essere ricondotte in due principali filoni:
Somatogeno: secondo alcuni studi effettuati sul cervello umano, l'ansia sarebbe causata da alterazioni della quantità di alcuni neurotrasmettitori, come per esempio un'eccessiva produzione di noradrenalina (l'ormone dello stress) ed una ridotta produzione di serotonina (che regola il benessere) e di GABA (che è un neurotrasmettitore inibitorio);
Psicogeno: secondo Freud padre della psicoanalisi, l'ansia deriverebbe da un conflitto inconscio che può risalire all'infanzia o svilupparsi nella vita adulta. Questo conflitto psicologico mette in moto dei meccanismi di difesa il cui scopo è quello di allontanare dalla coscienza questo stesso conflitto, relegandolo in una sede non accessibile della psiche, che è l'inconscio.

Appare evidente che a seconda dell'adesione a questa o quell'altra interpretazione del fenomeno ansioso ne deriverà anche l'impostazione terapeutica. E chiaro che se dell'ansia si ha una visione somatogena la psicoterapia avrà scarsa considerazione, tuttavia oggi la maggior parte degli studiosi condivide l'idea che l'ansia comunque esprime un conflitto vuoi di natura interna (intrapsichico) che esterna (ambientale) pur non trascurando il dato organico.

TRATTAMENTO
Il trattamento specifico per gli stati d'ansia richiede, innanzitutto, la conoscenza del soggetto, specie per quanto riguarda i tutti i suoi vissuti, anche quelli infantili e adolescenziali, oltre, naturalmente ai dati anamnestici.  Avere una misura del "livello di ansia" e questo è possibile con il test MMPI e una indicazione della tipologia di conflitti che si rileva con il Luscher Test.  A differenza della psicoanalisi che concentra le indagini sulla primissima età, noi aderiamo alla visione di Kretschmer che invece punta sulla totalità dei vissuti soggettivi. Pertanto la terapia Kretschmeriana del doppio binario rappresenta un'ottimo metodo per aggredire l'ansia patologica e ripristinare l'armonia della personalità. Da un lato, dunque, (primo binario) si procede col Training Autogeno di Schultz che consente lo smorzamento della risonanza emotiva che sta alla base dello stato ansiogeno, dall'altro (secondo binario) si attua l'esame della personalità e dei problemi attuali del soggetto per ridurne la portata generatrice d'ansia. Nei casi in cui le situazioni ansiogene conducono ad atteggiamenti di evitamento o attacchi di panico, si possono inserire nel corso delle tredici sedute necessarie al doppio binario  delle prescrizioni comportamentali costruite ad hoc, in base al contesto presentato dal paziente e secondo i protocolli relativi alle Tecniche Strategiche Brevi, la cui efficacia, proprio per i problemi di ansia, secondo i dati del "Strategic Therapy Center - Research & Development, Training and Consulting Istitute", risulta essere del 95%.

dott.ssa Maria Giovanna Zocco

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