domenica 22 settembre 2013

Acne

DEFINIZIONE
Etimologicamente il termine deriva dal  greco "akme"  che significa: picco - vetta. Si tratta di un affezione della pelle caratterizzata da un disturbo funzionale delle ghiandole sebacee o pilosebacee che, funzionando più del normale, provocano un aumento del grasso della pelle definito seborrea. Diverse sono le varietà di acne, ma la più comune è la cosidetta "giovanile polimorfa", forma che compare all'epoca della pubertà ma può anche manifestarsi o perdurare fino ai 30-40 anni in questo caso si parla di "acne tardiva". 
L'acne, nella maggioranza dei casi è localizzata sul volto, ma si presenta anche su spalle e petto, spesso pustole e papule (i brufoli) sono associati a comedoni (punti neri).
A tutt'oggi non è stata individuata una vera e propria causa dell'acne. Considerare l'acne una malattia ormonale è un errore, così come curarla con gli ormoni è sbagliato, Tranne in rarissimi casi, infatti, gli ormoni dei pazienti sono perfettamente normali. 
L'acne non ha alcuna relazione con l'alimentazione. Non è vero che chi ne soffre non può mangiare latte, latticini o zuccheri ed è solo un falso mito che cioccolata e patatine fritte peggiorano il quadro clinico. Il soggetto acneico può mangiare tutto ciò che desidera.
L'acne, comunque, è universalmente considerata di natura psicosomatica, in quanto i fattori psicologici sono sempre presenti in questo disturbo, anche se essi sovente si accompagnano a possibili alterazioni endocrine. Trattandosi di un'affezione tipica dell'adolescenza, è logico ritenere che alla base della stessa ci possa essere un conflitto di natura psicosessuale. Ed è proprio questa diffusa convinzione che porta per lo più a considerare l'acne juvenilis come un fatto transitorio a cui non è il caso di dare troppa importanza. In realtà, se ciò è vero in qualche caso, non è meno vero che gli adolescenti colpiti dall'acne presentano spesso  problematiche di disadattamento sociale sia per quanto attiene la loro maturazione sessuale che i rapporti interpersonali. Alcuni autori definiscono l'acne come una vera e propria malattia sociale, infatti l'alta diffusione della patologia (soprattutto tra i giovani), la tendenza alle recidive e il difficile e travagliato rapporto di chi ci convive e tenta di sconfiggerla hanno inevitabili ripercussioni più o meno gravi nelle interazioni sociali; basti pensare che se un solo brufolo può creare problemi, quattro possono anche provocare il panico, per esempio in prossimità di un'occasione davvero importante.
TRATTAMENTO
Spesso nella personalità del soggetto acneico, si evidenziano scarsa autostima, insicurezza, sfiducia che si accompagnano generalmente ad irritabilità, nervosismo e ansietà. Quindi, laddove vengono escluse, nel determinismo dell'affezioni, gravi cause endocrine, interventi che comprendano le tecniche di rilassamento (che si possono apprendere on-line) associate alle immagini mentali i cui temi principali trattano il "rinforzo dell'Io" danno sempre buoni esiti.

dott.ssa Maria Giovanna Zocco

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